Opere monumentali a carattere sacro

12 APOSTOLI

Chiesa di San Pio X, San Benedetto del Tronto – AP

2018-2019, terracotta dipinta, 60 cm ca

PRESENTAZIONE OPERA 12 APOSTOLI NELLA CHIESA DI SAN PIO X

Profonda è l’amicizia che mi lega a don Vincenzo, fin dal lontano 1994, quando, credendo in me, mi commissionò una delle opere che reputo, ancora oggi, tra le mie più riuscite e che ricordo con grande tenerezza: la Madonna della Misericordia.
Ne sono passati di anni, da allora si è instaurata quell’amicizia durevole, tradotta, poi, in una sorta di mecenatismo. Ho scolpito numerose opere per questa comunità, la porta, il Cristo, l’ambone, il tabernacolo per la cappella feriale. Ho realizzato numerosissime opere d’arte liturgica in tutta Italia, incontrato e discusso con altrettanti committenti, ma don Vincenzo è stato sempre unico. Con un semplice: “Fa tu!”, non rivelava un disinteresse per la “cosa”, ma una grande stima nei miei confronti e nelle mie capacità. Ha seguito sempre con passione gli sviluppi e gli esiti di ogni opera, consigliandomi sempre da fine intenditore d’arte.

Questa di oggi è forse l’ultima opera di questo nostro sodalizio, e come dicevo all’inizio parlando di amicizia, i 12 apostoli possono essere considerati i 12 amici di Gesù Cristo. Amici nel senso che, pur capendo poco il messaggio di Cristo quando Egli era ancora in vita, diventarono dei potenti divulgatori della Parola. Pochissimo si sa di loro, qualche citazione nel Vangelo, oppure qualche partecipazione ad eventi. Molto di più nei martirologi orientali, dove, in genere sono descritti i luoghi di predicazione e il modo con cui furono martirizzati. Il martirio e soprattutto lo strumento con cui furono uccisi, ha permesso nel corso dei secoli agli artisti di figurarli rendendoli riconoscibili: San Paolo con la spada, Sant’Andrea con la croce obliqua…Altri con simboli diversi da quelli del martirio, come le chiavi per San Pietro, l’aquila per San Giovanni.

Le vie dell’arte non devono figurare solo simboli, ma evocare l’indole di questi personaggi, quasi farli rivivere sotto i nostri occhi. Li ho immaginati tutti pensosi, con la malinconia per l’assenza del Cristo ed essendo quasi tutti anziani, con la speranza nel cuore di rivederlo presto.

La realizzazione di quest’opera è durata un anno, complessa in tutte le sue sfaccettature: approfondire la conoscenza su ognuno di loro, la modellazione, la cottura, la patina ed infine la posa in opera e devo dire, visto il numero dei soggetti è stata per me una delle opere più complesse.

Per questo vorrei ringraziare chi mi è stato vicino questi ultimi mesi, senza i quali non sarei riuscito a portare a termine l’opera nei tempi previsti: i collaboratori Claudio Benigni e Alessandro Zenobi che hanno seguito in maniera fattiva e appassionata le ultime fasi dell’opera; mio fratello Gianni e mia figlia Teresa, sempre pronti ad soccorrermi nei momenti più difficili di questa mia severa professione; mia moglie Anna che sopporta tutte le mie inquietudini aiutandomi a risollevarmi, spesso anche fisicamente.

Infine un commosso ringraziamento, come artista e come acquisito parrocchiano, a don Vincenzo, che il tuo prossimo futuro di profondo cambiamento, sia denso di quella serena solitudine, che ti permetta di seguire gli studi sulla storia della nostra religiosità.

Grazie

San Benedetto del Tronto

24 agosto 2019                                                    Paolo Annibali